Paolo Mazza, People & Culture, BlueIT
Il binomio innovazione e sostenibilità ricorre sempre più spesso nei job title così come nel redesign delle funzioni aziendali, tanto che è stato coniato il nuovo termine Innovability come crasi delle due parole, per sottolineare una sinergia che può trasformare le aziende. Ricoprire questo ruolo significa avere il coraggio di guidare il processo di innovazione facendo attenzione a perseguire sempre uno scopo duale – il profitto e il beneficio comune – senza lasciare prevalere il primo sul secondo.
Con questo spirito Paolo Mazza guida questa funzione sinergica in BlueIT, società del settore IT che è diventata Benefit nel 2021 ed è in attesa dell’esito della certificazione B-Corp. Promuovere il nuovo paradigma della ‘tecnologia del senso’ è il fine che sta alla base di tutte le attività messe in campo: “Investire tempo e risorse sulla responsabilità d’impresa è il modo migliore per cogliere appieno le opportunità di questa fase storica e farsi trovare pronta avendo costruito un differenziale competitivo nuovo e raro, che pone l’attenzione sul senso di ciò che facciamo e non solo sulle nostre competenze tecniche”.
La scommessa è che a tendere anche la scelta di un partner tecnologico sarà guidata da una visione più ampia che includa lo scopo così come l’asset valoriale come una delle componenti chiave del differenziale competitivo: “A di là delle competenze tecniche specifiche, diventa sempre più importante per il mercato pesare i propri partner in base al livello di trust che sono in grado di fornire, proprio sulla base del Purpose che dichiarano e soprattutto che praticano.”
L’esperienza di BlueIT pone un tema importante: le scelte e le azioni concrete indirizzate ad avere un impatto sociale e ambientale positivo possono diventare il terzo pilastro per la creazione di una filiera di qualità, accanto alle competenze tecniche e al rapporto qualità-prezzo?
Paolo, così come tanti altri manager e imprenditori che si stanno impegnando per promuovere il cambiamento, è convinto di sì e crede nel ruolo proattivo delle aziende che hanno già compreso l’importanza di questa trasformazione per diventare dei veri e propri attivatori o facilitatori di filiere di qualità non solo in termini di prodotto o servizio ma anche in termini di qualità umane ed etiche in tutte le fasi del processo.
“Abbiamo il compito di generare storie credibili, casi concreti in cui le scelte che stanno a monte della creazione di una filiera vengono compiute considerando tutti e tre i pilastri. Pensiamo ad esempio al meccanismo che sta alla base delle gare, il punteggio non riconosce mai l’allineamento valoriale o la condivisione di precisi obiettivi ESG tra il cliente e il fornitore, rischiando sempre di schiacciare il soggetto più debole e di appiattire la selezione con l’unica discriminante del miglior prezzo, senza considerare come l’azienda opera anche in termini di sostenibilità ambientale e sociale.”
Tutto questo è così vero che proprio mentre stiamo scrivendo questo articolo, Paolo da Innovation and Sustainability Officer di BlueIT prende il ruolo di People and Culture a testimoniare che i ruoli oggi diventano sempre più dinamici e che il purpose personale quando incontra quello aziendale genera nuove strade e permette all’organizzazione di evolvere con nuovi occhi
Siamo solo all’inizio di un processo di cambiamento in cui le aziende Benefit e B-Corp possono realmente valorizzare questo differenziale competitivo, ma la strada che include anche la Supply Chain nel processo di trasformazione guidato dal Purpose è oramai aperta.